Be Bop a Lula 59 - novembre/dicembre 1992

Ciao Red. sono Francesca. Quello che voglio dirti è molto strano, mi sento strana a scriverti. Ora, in questo istante, sto cercando di non piangere, ci riesco, non riesco però a non essere triste. Durante l'ora di francese stavo leggendo il Be Bop di novembre, ho letto anche i titoletti di copertina, tutto pur di farlo durare perché non volevo che finisse. Poi ho letto l'articolo su Augusto Daolio. Avevo già pianto tanto, mi ero arrabbiata, avevo urlato, i Nomadi per me hanno rappresentato tante cose: fin da quando ero piccola sentivo le loro canzoni, le ascoltava la Fede, mia sorella, papà; la mamma no, lei le cantava. Poi ho cominciato ad ascoltare i loro dischi, sempre di più, fino alla nausea. Ora, leggendo le frasi delle loro canzoni vicino a quelle di Augusto che parla di quanto tema la morte, mi è venuto da piangere. Poi è passata anche questa ora. La cosa che mi ha spinto a scrivere è stato un fatto che mi ha fatto crollare il mondo addosso. Durante la ricreazione mi hanno preso il Be Bop, hanno guardato in copertina e mi hanno chiesto: "Ma chi è 'sto sfigato!??" Io gli ho risposto che era un grande e che un po' di rispetto potevano portarglielo, se non altro perché era morto. Poi mi hanno chiesto: "Ma era un cantante o un barbone?", e giù di risate e insulti. Non ci ho più visto!!! Gli ho tirato dietro tutto quello che avevo sotto mano, l'ho insultato. Red!! Ma come si fa? Questo mio compagno di classe, a cui non rivolgo più la parola ormai, è un idiota che in prima mi sfotteva perché mi piacevano i Litfiba e li chiamava "froci esaltati", in seconda si è guadagnato il mio odio sfottendomi perchè mi piace l'heavy metal. in particolare i G.N.R.. chiamandoli "froci drogati", oggi ha toccato il fondo e loro, i miei compagni, si sono schierati dalla sua parte come se fosse il loro portavoce. Lo confesso, ho pianto, di nascosto: solo la mia compagna di banco mi ha visto, è la mia migliore amica e mi ha tirato un po' su. Sai cosa ha detto? Che i cantanti hanno una particolarità diversa dal resto del mondo, rimangono nei nostri cuori anche dopo morti. Perciò Augusto non morirà mai! Non credo che i miei compagni di classe cambieranno mai. L'anno prossimo cambio scuola. Speriamo in bene. Forse sembrerò un po' infantile, ma se non lo sono a 13 anni quando potrò più esserlo?? "Io. un giorno crescerò.. e nel cielo della vita volerò.. ma un bimbo che ne sa. sempre azzurra non può essere l'età..". Bella eh? Sono sicura che se quegli idioti dei miei compagni sentissero questa canzone non la capirebbero, sono grandi e grossi ma il cervello ancora no. Ora basta piangere, va, sono sicura che Augusto non vorrebbe. Avrei voluto esserci al funerale. Avrei voluto anche vedere un concerto dei Nomadi, però come si fa, sono "piccina"! Baci alla Luna salutoni alla Jessica.
FRANCESCA GUIDI
P.S. Ci sto riuscendo, sto finendola con il latte!
P.P.S. E se anche tutti i miei idoli fossero, come dicono quegli stronzi, dei froci? Cosa cambierebbe? A me piacerebbero lo stesso! Una delle mie cotte più grosse me la sono presa per un ragazzo che poi ho scoperto essere omosessuale, e allora? Mica è un appestato!! CIAO!VV

Hey, piccina, quanto sei bella! In tutta la tua incoerenza che ti fa cambiare idolo ogni anno e te lo fa difendere fino alle lacrime. I tuoi amici sono solo ancora più infantili di te. Sono gelosi di qualcuno che é sulla copertina di un giornale e cercano ogni scusa per attaccano. E Augusto, visivamente, non era certo bello e porgeva il fianco e tutte le critiche che uno voleva fargli. Aveva una sua bellezza incredibile, dentro. Un giorno anche tu imparerai a non reagire aggredendo chi deride le tue idee o le persone che ami. Capirai che con un sorriso ottieni molto di più. E poi, che ne sai, magari loro non hanno avuto la fortuna di avere una famiglia unita che ha cantato insieme le stesse splendide canzoni, magari di un "barbone" con un cuore grande così. L'affetto, l'amore, il rispetto per Augusto è immenso, molto più di quanto io stesso credessi. Lettere e lettere, cartoline... E poi la telefonata, dieci giorni dopo l'uscita del Be Bop con l'ultimo omaggio al Principe Nomade: "Il Be Bop è esaurito in tutte le edicole, il distributore ha chiesto la ristampa". 40 mila copie polverizzate in una settima-na, altre 10 mila di ristampa sparite dalle edicole subito dopo. Tanti ragazzi, rimasti senza, che mi chiedono come recuperano. So già che, nella storia di questo giornale, il n° 58, quello dedicato ad Augusto, rimarrà il più cercato, introvabile e prezioso. Sapevo quanto lui contava, ma non avrei mai creduto così tanto. Come promesso lo scorso numero, era giusto lasciare lo spazio anche ai Nomadiani per dare l'ultimo saluto al loro punto di riferimento. Ecco quindi solo alcune delle tante lettere in cui "gli" avete raccontato quanto era importante e quanto viva ancora:



Red, ieri arrivo a casa da scuola, sono le 17.10 circa, telefono a mia madre sul lavoro e sai cosa osa dirmi? E' morto il cantante dei tuoi Nomadi! No, dai mamma, non prendermi per il culo.. ma lei non mi ha preso in giro. Lui è morto davvero! Se n'è andato così, senza dirmi niente.. tu non sai che cosa ho provato in quel momento: RABBIA, solo RABBIA! Ma cazzo, tutto quello che ha fatto per me in 4 mesi a questa parte, adesso chi lo farà? Chi mi darà quelle emozioni fantastiche che ho provato per la prima volta il 20 giugno '92? Chi parlerà con quella voce così umana che solo Augu-sto Daolio possedeva? Ora è passato un giorno da ieri e un po' la rabbia se n'è andata.. adesso sento un senso di malinconia, di vuoto. Non puoi immaginare la carica che quel 20 giugno mi ha dato, le sue parole in ogni. canzone: quando ha cantato "Ho difeso il mio amore", ho buttato fuori la mia rabbia, e Augusto lo sapeva perché ci ha fatto ripetere il ritornello un casino di volte. Ma lui era troppo spontaneo, era allegro, era sincero.. anche quando ha cantato "Canzone per un'amica" che ha dedicato a Dante... ho potuto vedere nei suoi occhi lucidi il dolore che aveva dentro, anche se aveva gli occhiali. Ho sentito dei brividi lungo tutto il corpo.. Non voglio dimenticare quell'uomo.. io avrei tanto voluto dirgli quanto lo stimavo, ma ora non posso più! Allora lo dico a te, che sei la mia speranza con il Be Bop, di riprovare le stesse emozioni. Io voglio chiederti se puoi ringraziare almeno gli altri "Nomadi" da parte mia. Digli che noi Nomadisti gli vogliamo ancora bene. Anche se ho finito, il vuoto che ho dentro mi è rimasto! Non voglio credere che non ci sarà più un loro concerto, non posso crederlo!! Porca puttana devo reagire! Ma è difficile pensare che non potrai più vedere una persona chiamata Augusto Daolio. Scusa, ma non capisco perché i migliori se ne vanno sempre cosi presto.. Red tieni duro!!

SEMPRE - SOLO - ANCORA NOMADI!!!!!!!!!!!!!!!!!
-BONOMELLI BARBARA



Ciao Red, chi ti scrive è una "Nomade" che come molti altri, è rimasta orfana. Purtroppo ho appreso la terribile notizia della morte di Augusto nel modo peggiore: davanti alla TV, guardando il TG4 di Fede (lo ascolto sempre con la speranza di vedere dei servizi di Gabriella Simoni, che adoro!). Sono rimasta scioccata e soprattutto profondamente addolorata. Non sapevo niente della sua MALEDETTA malattia, anzi, a vederlo al Cantagiro mi sembrava così forte.. quell'omone dallo sguardo tanto dolce e pulito. Invece non era così e puoi facilmente immaginarti il mio dolore e la mia profonda tristezza. Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Augusto e per questo al più presto mi metterò in contatto con il fan-club di Reggio Emilia, ho sentito che lo fondò proprio lui nel '90. Comunque, anche se non mi è stato possibile avere la sua amicizia, per me era come se l'avessi ottenuta attraverso le sue sporadiche apparizioni in TV, attraverso la "sua musica", le sue idee rosse come le mie! ("Rosso di sangue, rosso di pensiero..". Joe Mitraglia). Non so come spiegarti, ma anche se non ho mai avuto l'occasione di assistere ad un loro concerto e avere in tal modo la possibilità di "avvicinarmi" a lui, è come se fossimo cresciuti insieme (anche se ho solo 21 anni), come se lo conoscessi da una vita. Forse per la sua spontaneità, per il suo carattere così legato alle cose semplici e autentiche della vita. Ma cosa posso saperne io del suo carattere? Non lo so! Non è presunzione credimi, ma è solo che quando una persona dona tutta se stessa agli altri e dà così tanto, allora i "piccoli" assetati di VERITA' e di IDEALI arrivano.. ed in tanti, come al suo funerale! Io abito in Versilia e arrivare a Novellara è stata un' impresa anche se non avrei mai potuto rinunciare a dire "arrivederci" al "mio" grande amico! Ero ancora frastornata dal dolore, quando su Video Music sento che il funerale si terrà giovedì 8 ottobre, il giorno dopo. Io, su due piedi, decido di partire senza aver organizzato niente, ovviamente. Non ti dico i miei genitori come sono rimasti al mio annuncio! Mio padre ha tentato di dissuadermi ma poi, vista la mia decisione irremovibile, si è dovuto adeguare. Così siamo giunti ad un compromesso: siccome non mi avrebbero mai lasciato partire da sola, mia mamma mi ha accompagnato. Sinceramente è stato meglio così, avevo bisogno in quel triste viaggio di aver vicino una persona che mi volesse bene e veramente non potevo chiedere di più, non credi? Dopo varie peripezie e numerosi cambi di treno, siamo arrivate a Reggio Emilia; di lì prendiamo il mitico trenino dell'A.C.T. (sembrava quello di altri tempi) che ci porta alla meta: NOVELLARA. Questo piccolo paese mi sembra così strano e, mentre cammino verso la casa di Augusto, mi assento realizzando il mio sogno divenuto ormai impossibile: fare quella stessa strada con lui, e vederci seduti a parlare in quell'enoteca dove sicuramente lui avrà fatto sosta molto spesso.. Arriviamo alla Rocca.. la sua casa è così umile (proprio come era lui). C'era tanta gente da lui e io mi convinco sempre di più che non potevo mancare! Chi voleva poteva andare a vedere la salma, io non ho voluto: non credevo che potesse migliorare le cose, anzi, tutto il contrario. E' stato bello vedere quanti gli volevano bene e quanti fiori colorati.. Verso le 16.05 si va alla chiesa e inizia la cerimonia, credo che non potrò mai dimenticare le parole magiche e splendide di sua sorella e del prete. Sai, rileggendo questa lettera così confusa (è naturale sono solo 3 giorni che è morto), mi accorgo di averti fatto la cronaca di questo avvenimento tanto triste e non era questo il mio intento, anche perché tu eri presente. Volevo solo raccontare di un viaggio fatto insieme a mia madre che, nonostante più volte mi avesse detto che non riusciva a capire il mio affetto per Augusto, è riuscita a "scaldarmi e a riempire in parte il vuoto che tutt'ora mi circonda. Per questo voglio ringraziare i miei genitori per aver capito che il mio non era un capriccio e per aver compreso (anche se a loro modo) le mie sensazioni. So che riceverai numerose altre lettere scritte molto meglio (ci vuoi poco) riguardanti il "nostro indimenticabile menestrello (come l'ha definito sua sorella): ti chiedo solo di leggerla e di darmi almeno qualche ricordo di quest'uomo a cui voglio tantissimo bene e che, sono sicura conoscerò, anche se non in questa vita. Chissà, forse e stato meglio, anche se è una magra consolazione per il momento. Grazie Red per tutto quello che fai!! Ti abbraccio, ricordati che ti voglio tanto bene.
RITA AGUS,
P.s. Se ne hai la possibilità, fai un programma che lo ricordi, tutti noi Nomadi abbiamo un estremo bisogno di lui. Sapevi che era nato il 18 febbraio come me? E' una piccola cosa, lo so, ma mi ha fatto tanto piacere!!!!



Ciao Red, mi chiamo Mile. Ti ho visto ieri, a Novellara, ma non avevo né la voglia né la forza di parlarti. Non so come tu stia, ma ho vissuto e vivo una strana dimensione. Augusto è morto o, come direbbe lui: l'Augusto. Quando l'ho saputo mi è crollato il mondo addosso, l'unica reazione è stata chiamare gli amici e con poche pacate parole ripeterlo. Augusto era un mio amico, forse molto di più, era un simbolo, era un padre. L'avevo visto solo una volta, ma grazie alle sue canzoni, ai suoi quadri, e grazie anche a te, l'ho conosciuto. Inutile dire quanto io lo ammiri e lo stimi, inutile ormai. Era un amico di famiglia, quindi non potevo non andare ai funerali. È stata una cerimonia bellissima (o orrenda?) sicuramente molto sentita. Ho ritrovato e trovato amici, anche se ci siamo parlati molto poco. Mi sono guardata intorno per un momento: eravamo tutti simili, proliferavano le giacche di pelle, i baschi, gli occhiali. Mi ha fatto paura: tutti avevamo lo stesso faro, lo stesso idolo, ed ora? Nella rocca c'era tanta gente, io ero vicino a te, Red, e pochi metri più avanti c'era un bambino che chiedeva a suo padre dove fosse Augusto, voleva andare in motorino con lui. Non lo avevo mai pen-sato come uomo, che offriva i gelati ai bambini del paese, che viveva da persona comune. Ho ascol-tato la messa, il prete, poi Renato, e la sorella di Augusto: tre visioni differenti ma la stessa ammirazione e commozione. Sul gremito sagrato della chiesa ho giurato davanti all'Augusto, che ancora mi ascoltava, e davanti a Dio, di rimanere sempre NOMADE. Molti l'hanno fatto, insieme a me. Ho pianto, come molti, come molti stupidamente. Mi sono resa conto di essere assolutamente impotente: con chi avrei potuto arrabbiarmi? Con la sorte sfuggevole e incomprensibile? Con L'Augusto cocciuto nella sua volontà di rimanere a casa e voler morire nel suo letto? Me ne sono andata, desolata e stanca, ma cantando, sì, cantando "Dammi un bacio", benché il mio dialetto reggiano non sia granché piacevole. Ho ascoltato, anche gli altri cantavano. L'Augusto sarebbe stato sicuramente contento di questo fatto. Canterò sempre! Ciao Red da una NOMADE! P.s. "In ciò che noi crediamo Dio è risorto, nel mondo che faremo, Dio è risorto".

MILE MATTAVELLI.



Caro Red, ciao! Ti scrivo queste quattro tristi righe (scusami per questo!) con un grande buco al cuore dopo la tragica morte di Augusto Daolio. Non posso ancora credere che proprio lui se ne sia andato. Oh! Red! Mi sento così impotente, vuota e sola senza le sue parole nelle orecchie! Lo so, prima o poi doveva succedere, la sua ingiusta malattia non guarda in faccia a nessuno.. ma perché adesso?! Perché proprio loro?! Conoscevo Augusto da un anno. Sai, merito del mio ragazzo che me l'aveva fatto conoscere e io mi ero subito innamorata del suo splendido, vero e caldo modo di cantare e dei testi originali e umani. Sai Red, non ci sono riuscita a capire che Augusto non era fisicamente più con noi e domenica con il mio ragazzo ho raggiunto Novellara. Siamo andati al cimitero e ci siamo raccolti intorno alla sua tomba con gli altri, e solo li ho capito che Augusto vive e vivrà ancora per sempre con le sue parole dentro ognuno di noi e verrà ricordato per sempre e trasmetterà forti speranze alla gente. Domenica, Red, è stato come parlare tutti insieme con Augusto. A ricordare la sua disponibilità per la gente c'era quella buchetta rossa per la posta che apriva uno spiraglio tra lui e noi. lo credo che Augusto fosse lì in mezzo a tutti noi è ci donasse risposte e conforto e che ci spronasse verso un futuro fatto di sincerità e non di ipocrisie. Adesso credo veramente che dopo il buio nasca sempre un caldo sole e che Augusto sia per tutti un grande padre. Sarebbe inutile spendere ancora mille parole su di lui. infatti sarebbero parole di ammirazione e gratitudine e forse è bello ricordarlo sempre e ricevere il conforto di un amico vero che in verità non ci ha mai abbandonato e non lo farà mai. Spero, Red, che tu legga queste poche ma sentite righe che io ti invio. A me basta sapere che tu le hai lette e che ci sei. Grazie per esistere. Ciao da una Nomadiana del BBAL!

MICHELA RIMONDI



"Per fare un uomo! ci vogliono vent'anni/ per fare un bimbo/ un'ora una vita/ migliaia di ore/ per il dolore/ è abbastanza un mi-nuto". Ciao Red Ho voluto iniziare con alcune frasi di una bellissima canzone di F. Guccini, ma che cantavano anche i NOMADI, e più precisamente dalla voce di Augusto Daolio. E purtroppo, il GRANDE e BRAVISSIMO AUGUSTO, non potrà più farlo, perché ieri 7.10.92 è scomparso proprio lui, Augusto Daolio. Io penso. e lo dico a tutta voce, che è morto un grande, uno che ti faceva divertire ad ogni suo concerto. Mi ricordo che qualche anno fa ero andato a un loro concerto, e purtroppo unico, e avevo visto uno spettacolo incredibile, quasi di 4 ore, 4 ore di bellissime canzoni, 4 ore in cui saltava come un bambino da una parte all'altra del palco. Non credo che ci sia un altro gruppo in grado di fare uno spettacolo così lungo e così bello, e con un Augusto così disponibile verso il proprio pubblico. E sì, non ricordo male, ad ogni concerto esaudivano delle richieste di canzoni loro con relative dediche. E' proprio il caso di dire che loro erano uno spettacolo nello spettacolo. Potrei stare ore e ore a parlare, ma chiudo scrivendo che se n'è andato un GRANDE della musica italiana, una musica che riusciva a unire due generazioni e forse anche tre. Se n'è andato UN NOMADE DI RAZZA!! Ciao! "Cosa dirai quando lei verrà, cosa farai se si fermerà e quando la falce verrà la soglia varcherà. il nome chiamerà. tu che farai..". (Nomadi).

DANIELE COSSU



"Se muore una persona che ami ti sogni
abbracciato a lei per sempre
Se muore la donna che ami sogni il suo profumo
un ultimo eterno amplesso per sopravvivere
Ma tutto questo è egoismo. Ti rendi conto?!..
Oggi Augusto è morto e non ho parole..
la musica nella stanza mi riempie un vuoto dentro.
come potete giudicare?!
E lo vedo cantare.. come niente oh no,
io non lo vorrei applaudire
non lo vorrei: toccare o abbracciare..
ma come farà da oggi
la mia speranza a rinascere, la mia rabbia
costruttiva
ad esplodere?
Dio a risorgere?! "Grazie"
è tutto quello
che riesco a dire?!.. maledetta parole, sole, non riuscirete mai
ad esprimervi.. Basta.
silenzio".
Per spiegarmi meglio Red, Augusto lo ammiravo come uomo,
semplicemente e basta,
era un grande,
al di là della musica era dei nostri e lui aveva capito.

GIANMARIA 74



"Quando guardo la campagna. infinitamente piatta all'orizzonte, provo una strana nostalgia per un paesaggio di foreste e grandi al-beri che forse da noi non è esistito mai.. Spesso in pittura la natu-ra serve solo come sfondo, quello che interessa di più è solo la figura umana. Lo cerco di fondere umanità e natura. Cosi per cercare per reinventare e riscoprire una specie d'equilibrio naturale.. Dise-gno di preferenza di mattino, perché c'è silenzio, perché non squilla il telefono e poi perché non ho grandi problemi di sveglia di mattino..". Queste sono alcune delle frasi che Augusto Daolio ha scritto in alcuni suoi quadri. Ieri mattina Augusto è morto di un tumore al polmone. Non è giusto! Dov'é la "Mamma Giustizia che provvede per te e ci pensa da sé" com'era solito cantare ai concerti? Gabriele, come faccio a farti capire cosa sto provando in questo momento! Mi passano davanti agli occhi frammenti di concerti in cui lui divertito, emozionato, leggeva i messaggi lanciati sul palco e commentava i vari disegni o ri-tratti a lui dedicati o tra una nota e l'altra giocava a calcio con i ragazzi delle prime file o con gli altri componenti del gruppo: o quando al concerto di Montecchio, sincCramente interessato, s'informava sui responsi scolastici di alcuni suoi fans che lui evidentemente conosceva. Sì, perché lui era l'anti divo per eccellenza; alle varie Feste dell'Unità cenava, assieme agli altri componenti del gruppo, a due passi da dove mangiavamo noi, senza essere attorniato da guardie del corpo e disponibile ad autografi o a quattro chiacchiere. (Ok! E' vero che personaggi come Eros o Vasco non potrebbero nemmeno permetterselo e che i Nomadi son ben lontani dalla loro popolarità). A pensarci bene è proprio questa loro umanità, semplicità a renderli cosi speciali e diversi. I loro concerti non risultavano mai scontati, banali e uguali; questo perché è il pubblico a determinare la scaletta del concerto in base alle emozioni del momento, se noi eravamo carichi e pieni di energia il concerto risultava stupendo e interminabile capace anche di durare 4 o 5 ore. Se eravamo un po' fiacchi Augusto, con ironia, non mancava di farcelo notare. Seppure non abbiano mai avuto quel successo eclatante, i Nomadi non hanno mai perso la schiera dei fans, anzi questa è sempre più aumentata. Questo è dovuto al fatto che le loro canzoni non han-no età, sono sempre attuali. Nelle loro canzoni si ha l'amara constatazione della rovina che causa l'uomo, ma allo stesso tempo c'é la speranza di una rinascita data dal sentimento e dall'umanità delle persone. Emblematica è la canzone "Dio è morto": "Ho visto la gente della mia età..." Augusto è la voce del cuore e del-la ragione perché è proprio con questi due elementi che scrive e interpreta le canzoni: con rabbia, con passione, con cattiveria, con dolcezza ma sempre con quella umanità e sentimento che lo contraddistingue. Forse non mi crederai quando ti dico che ad ogni suo concerto esprimeva la più grande e vera voglia di vivere e di comunicare le sensazioni che gli provocavano queste nostre cam-pagne reggiane e i luoghi nostrani, odiava l'estate, "stagione per i belli.. stagione classista", amava l'inverno, "quando il freddo è un pretesto per il buon vino", e anche la nebbia, che gli permetteva di scombinare il falso dal vero e di dare al sogno un ricordo, un'amnesia, è tipico della nostra pianura padana. Sì, credo che sia anche questo a farmi sentire così vicino ad Augusto. Nell'ultimo concerto che ho visto, me lo sentivo che sarebbe stato veramente l'ultimo. Augusto ha fatto tutto il concerto a sedere, cantando una canzone dietro l'altra senza intermezzi "parlati" tra l'una e l'altra, se non per ringraziare del coro sostenitore che gli stavamo dando. Era la prima volta che vedevo Augusto così stanco, dimesso, triste e preoccupato, alla ricerca di energia, di forza per continuare, per non deluderci per regalarci ancora speranza, sì, la speranza di continuare a lottare contro le ingiustizie. Tutta la nostra forza, la no-stra energia non è stata sufficien-te per salvarlo. Augusto ci ha, mi ha, lasciato però un bene indelebi-le nel tempo: la sua esperienza e i suoi consigli che risuoneranno nella mia mente come una dolce canzone. GRAZIE AUGUSTO!!!! Mi rendo conto che quello che ho scritto è un papiro, ma avevo bi-sogno di esternare quello che ave-vo dentro, puoi pubblicare anche solo una parte, se credi. Grazie a te e a tutti quelli che mi aiutano a vivere e a ridere: la mia famiglia, la Barbara, la Pamy, Vasco, Jovanotti, Vallesi e Carboni. Ciao a tutti!! ZACCAROTTI LINDA,



Red, che dire.. un amico, un fra-tello, una persona buona se n'è andata! Io ho avuto la fortuna di poter parlare con lui, di conoscer-lo personalmente meno di 5 mesi fa e mi ha trasmesso una forza incredibile mentre mi parlava, mi spiegava, mi trattava con tenerezza: io la ragazzina semplice e timida di fronte a lui gigante.. gigante in tutti i sensi! Sai, ripensandoci ora, qual'é la cosa che più mi ha colpito di Augusto? La sua voglia di vivere, di andare avanti, di sconfiggere il male. di riuscire a dare fino alla fine.. simbolo ne è per me quella agendina fitta fitta di impegni che Augusto tirò fuori per vedere le date future dei suoi concerti.. Dio, come faceva a sa-pere che quella agendina si sareb-be fermata al 7 ottobre '92? Lo sapeva, Red, di avere un male che non avrebbe risparmiato nemmeno lui; forse quella barba più lun-ga del solito, quei capelli lunghi servivano a nascondere la paura, perché deve avere avuto paura. non può non averne avuta! La morte, soprattutto quando la porti addosso, deve fare una gran paura! Mentre ti scrivo sono le 11.15 di sera e non riesco a capire, sono confusa, scrivo così di getto, cerco un po' di conforto pensando a quello che Augusto ha detto quando anche Dante se ne è andato: "La cosa più giusta e rispettosa nei confronti di chi se ne va è conti-nuare, continuare lungo la strada tracciata!". E Augusto ha tracciato una strada piena di amore per la musica, per la vita che noi non dobbiamo mai abbandonare.. sarà facile seguirla perché sarà, anzi è, una strada piena di fiori colorati, di sole, di profumi! Certo, ci vuole pure la pioggia per permettere al-la terra di bere, ci vogliono i lam-pi, i tuoni per risvegliarsi dal torpore del troppo sole: ma che im-porta, noi dobbiamo essere sem-pre su quella strada, vagare da veri nomadi come era lui! Mi hanno telefonato questo pomeriggio alle 17 per dirmi della sua morte, io ero stata fuori tutto il giorno e non sapevo nulla: mi è sembrato che un altro amico del Be Bop se ne fosse andato, prima Pippo. poi Alberto, adesso Augu-sto! Mi fa paura la morte sai? So-lo per il fatto che si lasciano le persone che ami e che ti amano, non per altro perché tanto lo so che dopo c'é un'altra vita e Auguto rimarrà per sempre nei nostri cuori con la sua voce, le sue canzoni, il suo essere attento, curioso, pieno di voglia di trasmettere! Io lo ricordo così. - pieno di voglia di trasmettere nonostante quel maledetto cancro che lo ha porta-to via da questa terra! Deve aver avuto paura. Io avrei avuto tanta paura ed è questo che mi tormenta, se lo avessi saputo lo avrei ab-bracciato, consolato, avrei fatto quelle classiche cose spontanee quando sai che una persona che ami soffre! Tu dirai che sarebbe stato peggio, che lui voleva continuare a vivere come sempre fino all'ultimo e lo ha fatto e ti do ragione. so che hai ragione, ma cavolo, vedi un amico che soffre e fai finta di niente? Ho visto "Castrocaro" questa sera e ti vedevo tra il pubblico.. non applaudivi. sembravi scocciato! Poi quando Claudio ha dedicato alla fine la serata ad Augusto tutti hanno applaudito.. tu no, bastava leggere i tuoi occhi, bastava guardarti per capire l'affetto vero che provavi per Augusto. come noi, come tutti! Che confusione, vero? Ma il mio cuore aveva bisogno di sfogarsi. la mia mente aveva il di-ritto di rendere questo modestis-simo "grazie" ad Augusto. un uo-mo vero. un uomo coraggioso ed è per lui. anche per lui, che ora combatteremo più forte, non ci faremo sopraffare. Sarei felice se tu pubblicassi que-sto mio, diciamo così. "grazie Augusto"! Ora ti lascio. potrei lasciarti con una frase ad effetto delle canzoni dei Nomadi ma non lo faccio perché tutto merita di essere ricordato. tutto ciò che cantava era "d'effetto"! Un grosso bacio.

DARIA MOTTA.



Red, ti ho scritto ormai tante volte, sono Michela, una nomadiana di Ferrara, grazie per quello che hai fatto per Ago. Ti prego dai questa mia cartolina a Beppe Carletti perché la possa tenere insieme alle altre come omaggio alla opera del grande Augusto! Grazie un forte abbraccio

MICHELA



Perdere un amico è terribile, soprattutto quando è la morte a portarlo via, ma nel cuore resta sempre il suo volto, la sua voce, i suoi gesti, la sua vita che…in fondo è stata anche la tua. Sei nel mio cuore Augusto.

Ciao da MARINA



Al ROXY BAR (tutti i sabati se-ra alle 20.30 su VideoMusic, con replica il lunedì alle 17.30) ricorderemo Augusto nella puntata del 26 dicembre. Verrà sicuramente Beppe e qualcuno di voi. E I Nomadi, senza il loro leader, che faran-no? Le pressioni su Beppe per-ché vada avanti sono tante. Sì, i Nomadi non saranno mai più gli stessi, né pretendono di es-serlo. Però i loro concerti po-trebbero essere una scusa per ritrovarsi, come lo erano anche in passato. E' giusto concludere con le due parole che più ho sentito o let-to in questi ultimi tempi: "Grazie Augusto".




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