PER SEMPRE NOMADI


In Inghilterra si venerano i Beatles, in Usa i Doors e i Greateful Dead, ma anche l'Italia ha il suo gruppo di culto, osannato da decine di fan club e da una schiera di fedelissimi seguaci: si tratta dei Nomadi, storica band dell'era beat.
Per festeggiare i trent'anni del gruppo nato "nei mitici anni Sessanta", domenica 13 giugno il gotha del rock nostrano, da Edoardo Bennato ai Litfiba, dai Tazenda a Ligabue, si riunirà per un grande concerto a Novellara, il paesino vicino a Reggio Emilia che ha dato i natali alla band. I Nomadi sono un fenomeno anomalo nella musica italiana. Sin da quando nacquero, nel '63, fecero subito scandalo. Portavano i capelli lunghi e le barbe incolte, e cantavano canzoni scomode come Dio è morto e Noi non ci saremo. Molta acqua è passata sotto i ponti, ma il successo e l'affetto che li circonda non è mai calato.
Anche la morte del loro leader, Augusto Daolio, stroncato l'anno scorso da un tumore, non ha fatto che crescere il mito.
Tanto che a Daolio ora vengono dedicate rassegne e premi alla memoria, come quello che il Gruppo Giornalisti Musicali ha assegnato pochi giorni fa a Jovanotti. Ora per i trent'anni della band si sono fatte le cose in grande. Oltre ai festeggiamenti a Novellara, escono due libri: una biografia, Il suono delle idee e Per sempre Nomadi, canzoni sulla strada, con saggi e interviste ad amici del gruppo. Non manca neppure un disco di inediti: Nomadi contro.

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