Tratto da "la stampa" 01-08-2001

Lettere al giornale

Dopo una serie di eventi lo sfogo di un cittadino
Sono cittadino della Repubblica Italiana, credo nelle istituzioni, nella democrazia, nello stato di diritto. Alcuni avvenimenti di questi giorni, pur differenti tra loro, hanno però la stessa matrice, quella dell'intolleranza, della censura; dell'azione violenta, fisica, verbale o amministrativa che sia Questi atti sono riconducibili direttamente a esponenti delle istituzioni, strumenti di servizio e di garanzia di tutti i cittadini.
Un'addetta del Comune di Taggia si è recata al concerto dei Nomadi chiedendo al gruppo di eliminare alcune canzoni indesiderate. Il gruppo si è rifiutato di suonare. Il Ministro Maroni ha rimosso dal suo pluriennale incarico (gratuito) di membro della Consulta governativa sulle tossicodipendenze Vittorio Agnoletto, Presidente della Lega Italiana Lotta all'Aids. Agnoletto è ovviamente "reo" di essere portavoce del Genoa Social Forum. Il Ministro degli inteni Scajola al di là di valutazioni tecniche, non di mia competenza ha compiuto un atto per me inquietante. Non ha garantito l'incolumità, ma di fatto nemmeno la serenità di manifestare senza timore opinioni pacifiche, pur se differenti da quelle governative a molti cittadini italiani che chiedevano di partecipare, di costruire di dare risposte solidali, democratiche, civili.
Torneranno a partecipare pacificamente e cori fiducia verso lo Stato quei cittadini impauriti è scacciati? Il Ministro degli Interni, deve garantire la sicurezza ma sopratutto la dialettica democratica a tutti i cittadini italiani, specie a coloro che ed erano per la prima volta in molti sono solitamente esclusi dal confronto con le istituzioni.
Perchè la sicurezza è sopratutto prevenzione, processi di inclusione piuttosto che la pur doverosa repressione degli atti violenti. La promozione della cittadinanza attiva è un valore democratico, una risorsa, il motore di un circuito virtuoso per lo Stato Italiano. Io sono un cittadino che ha avuto la fortuna di essere sufficientemente garantito da poter provare comunque un fortissimo senso dello Stato. I1 mio disagio semmai è che non mi riconosca più nelle persone che fisicamente hanno incarnato nei casi citati come in troppi altri lo Stato Italiano, la cosa pubblica.
Ciò ovviamente esula da appartenenze politiche, ma tocca il cuore della qualità della democrazia. Quei cittadini che vedono un Comune censurare un concerto, un ministro escludere dalla Consulta un medico stimato in tutto il mondo perché di opinione contraria da quella della maggioranza, il ministro dell'Interno non garantire la libertà di espressione a chi ha opinioni differenti da quelle del Governo come potrà coltivare il senso dello Stato? Come potrà partecipare alla vita collettiva con fiducia?;Come potrà sentirsi davvero cittadino, membro di un patto collettivo? ·Questo mi inquieta, questo è il segno di un progressivo, precipitoso discreditarsi delle istituzioni democratiche, questi sono germi volontari o meno di cui si nutre ogni fascismo. Da semplice cittadino aspetto una risposta chiara e responsabile proprio da coloro che ho chiamato in causa, una risposta che mi confermi e rafforzi la mia fiducia nelle istituzioni.

Luca Salvo, Imperia.

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