Gazzetta di Reggio 13 febbraio 2005

NOMADI SUL PALCO, UN’ANIMA SOLA

Migliaia di fans da tutta Italia: “Rappresentano un modo di vivere”


NOVELLARA. Il tributo ad Augusto Daolio è giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione. Due giorni nei quali Novellara viene invasa dal popolo “nomade”, dove una marea di fans provenienti da tutte le parti d’Italia e di tutte le età si raccoglie per festeggiare i propri miti. Perché i Nomadi non hanno età, le loro canzoni vanno al di là delle barriere e si insinuano nell’anima. Non diventa così difficile trovare, per le strade del paese, gente con uno zaino sulle spalle che canticchia uno dei tanti ritornelli famosi del gruppo reggiano. Una visita di rigore alla tomba di Augusto, una rosa posata su di essa, un’altra visita alla casa ispiratrice di tanti testi e poi via, verso il teatro tenda, per aspettare il grande evento della sera. Oggi si replica alle 16.
“Credo che i Nomadi siano unici – afferma Vito Piccarreta, 42 anni, torinese – li seguo da anni ma preferisco i Nomadi di oggi a quelli di ieri. Sono più rockeggianti e soprattutto schierati a favore dei più deboli”. “Dopo che ho conosciuto mio marito –interviene Rosanna Capobianco, 40 anni torinese – ho cominciato ad apprezzarli maggiormente. Mi sono sempre piaciuti e credo che abbiano scritto dei brani che rimarranno negli annuari della musica italiana”. “Io invece preferisco “, spiega Vincenzo Piccarreta – 9 anni. E’ proprio un pubblico di tutte le età quello che va ai concerti dei Nomadi. Ma è anche un pubblico che non risparmia critiche per i propri beniamini.
“Sono cresciuta con i Nomadi – Sara Toso, 20 anni di Mestre – ma ora li trovo troppo commerciali e molto meno coraggiosi di qualche tempo fa. Prima non avevano paura di schierarsi pubblicamente contro qualcosa, ora invece si” “Sono d’accordo anch’io – Giampaolo Carnet, 28 anni di Treviso – negli ultimi tempi i Nomadi sono diventati commerciali ma anche incoerenti. Criticano tanto la televisione che fa vedere il Grande Fratello e poi fanno le apparizioni a Buona Domenica”. “Di sicuro sono meglio di Dj Francesco – Nicola Savegnago, 25 anni di Vicenza – almeno loro cercano di trasmettere qualcosa di positivo”.
“Il loro pubblico è sempre molto variopinto – Davor Carrara, 30 anni di Bergamo – ma anche molto caloroso. Negli ultimi tempi sono cambiati ma nelle loro canzoni mettono la passione di sempre”. “Anch’io li ascolto da sempre – Veronica Chiesa, 29 anni di Bergamo – ma negli ultimi album sono cambiati troppo. Sono diciamo più vicini alla Chiesa che alla protesta”. “A mio avviso sono bravi – Luca Battilana, 22 anni di Venezia – a mio avviso sono bravi anche se un po’ troppo commerciali e alle volte incoerenti”. “Io invece li seguo da sempre – Giacobbe Luigi, 45 anni di Olevano Romano – e mi hanno molto aiutato soprattutto in un momento difficile della mia vita”.
“Nessuno discute che loro siano bravi – Manuel Bagarolo, 24 anni di Treviso – ma ora sono cambiati e non hanno più il coraggio di salire su un palco e gridare al pubblico quello che non va”.
“La prima volta che sono venuto a Novellara – Fabio Grando, 35 anni di Treviso – sono rimasto piacevolmente colpito dal pubblico. Non seguo i Nomadi da tanto ma credo che siano bravi. Anche se mi associo dicendo che sono diventati un po’ incoerenti”.
Oltre alle piccole contestazioni ci sono anche gli elogi per un gruppo sulle scene da più di 40 anni. “Le parole e i testi sono molto profondi – Gabriele Donati 42 anni di Ascoli Piceno – e trasmettono voglia di vivere e ottimismo”. “Anche perché Augusto è sempre presente – Fabrizio Grazioli, 23 anni Ascoli Piceno – è l’anima dei Nomadi e sono ottimi entrambi i gruppi”.
“Personalmente – Antonio Terracciano, 32 anni di Napoli – definisco i Nomadi un modo di vivere”.
Mara Bianchini
Il tributo nel nome di Daolio assegnato quest’anno a Elisa

NOVELLARA. Per i fan di tre diverse generazioni il Nomadincontro non è solo il concerto del loro gruppo preferito, ma rappresenta la giusta occasione per un’immersione nel mondo coinvolgente dei Nomadi e di Augusto Daolio.
Partecipare a Nomadincontro significa incontrare tanti amici sotto i portici e nei caffè, rendere omaggio alla romba di Augusto, visitare le mostre a parlare con Rosanna, la vedova di Augusto, partecipare alle varie iniziative e incontrare Beppe Carletti.
Già ieri mattina il popolo nomade ha cominciato ad arrivare a piccoli gruppi, da varie parti d’Italia.
I fans della Brianza in arrivo da Desio hanno pensato di piantare, alla presenza di Rosanna e dell’assessore Carletti, alcune piante nel parco intitolato ad Augusto, perché lo ricordavano all’inaugurazione ancora piuttosto spoglio.
Già dal primo pomeriggio, complice la giornata primaverile, c’era la fila al botteghino del teatro tenda, e ben presto è stato occupato tutto lo spazio a ridosso del palco, nell’attesa del concerto serale.
E mentre i più accaniti aspettavano l’inizio del concerto, altri partecipavano alla presentazione del libro “Sorridere con l’anima”, di Stefano Dallari, sull’esperienza zen di Danilo Sacco, voce dei Nomadi.
Hanno poi visitato la mostra “40 anni Nomadi”, una documentazione fotografica e discografica della lunga avventura dei Nomadi, fatta di concerti e di dischi, di vicende liete e tristi, di viaggi e di solidarietà, che potrebbe anche essere intitolata “Le strade, gli amici, i concerti”. Ci sono le foto “storiche” del gruppo, dei tanti incontri con amici del mondo dello spettacolo, dei concerti, spesso fotografati dai fans nei piccoli centri.
Perché i Nomadi hanno sempre privilegiato i piccoli paesi, dove il concerto è un avvenimento “che la gente si porta nella memoria per sempre, mentre in città tutto va veloce prende e lascia”. In più ci sono le immagini che documentano gli incontri con due Nobel della pace, il Dalai Lama e Yasser Arafat e i viaggi dei Nomadi come ambasciatori di pace e di solidarietà: da Cuba all’India, dai campesinos del Chiapas ai Lacota delle riserve indiane, fino ai più recenti viaggi in Tailandia, Laos, Cambogia.
In tanti hanno visitato la mostra di Augusto Daolio nella Rocca, organizzata come tutti gli anni da Rosanna Fantuzzi, riuscendo ogni volta a scovare qualche dipinto inedito di Augusto e a inserire ogni volta nuovi disegni, curiosità, anche opere dei fans in tema.
In molti infine hanno gustato il nuovo gelato al gusto Nomadi e hanno cenato nel punto di ristoro appositamente allestito per i fans nella sala polivalente in Borgonuovo.
La sera, il primo dei due concerti dei Nomadi, come sempre affollato e lunghissimo, è stato preceduto dalla proiezione del dvd Nomadi 40 e dall’esibizione del trio Los Trinitarios. Oggi è la giornata clou. Dopo le esibizioni sul palco del teatro tenda di undici gruppi giovanili, Red Ronnie consegnerà il tredicesimo tributo ad Augusto, assegnato quest’anno ad Elisa per il suo impegno con l’Ecpat (End child prostitution, pornography and traffiking), l’associazione che si batte contro la prostituzione e il traffico dei bambini, in particolare nel sud est asiatico, con la quale collaborano anche i Nomadi.
Beppe consegnerà il riconoscimento di Nomade dell’anno ad Andrea Muccioli della comunità di San Patrignano mentre Rosanna consegnerà, come ogni anno, il contributo dell’associazione Augusto per la vita ad una struttura impegnata in campo oncologico. Il concerto è previsto per le ore 16, ma con tutte queste premesse c’è da scommettere che comincerà più tardi.
Vittorio Ariosi
C’è anche un gelato con il loro nome
Il gusto “Nomadi” (cioccolato, rum, peperoncino) servito in via Costa
NOVELLARA. Ieri pomeriggio, dopo l’inaugurazione della mostra di Augusto Daolio nella sala della Pace in Rocca e dopo la presentazione del libro sull’esperienza zen dalla voce dei Nomadi Beppe Carletti, Danilo e gli altri componenti del gruppo si sono sistemati dietro al banco della gelateria “Il Fiore” a confezionare e distribuire coni del nuovo gusto Nomadi.
Un servizio gradito dai presenti perché non capita tutti i giorni, e difficilmente capiterà ancora, di essere serviti in gelateria dai Nomadi. Il nuovo gelato al gusto Nomadi si potrà invece gustare quando si vuole, perché si aggiungerà a quelli normalmente proposti dalla gelateria.
E’ a base di cioccolato (Augusto ne era ghiotto), al sapore di rum (per l’amore che lega i Nomadi a Cuba e all’America latina) e contiene un pizzico di peperoncino. Viene da pensare che adesso sarà ancora più difficile per un ignaro viaggiatore capitare a Novellara e non accorgersi che questo è il “paese” dei Nomadi.
La sala polivalente in Borgonuovo è intitolata ai Nomadi; la sala civica in Rocca è intitolata ad Augusto, una passeggiata nella periferia lo farà capitare facilmente nel parco Augusto. Per non parlare del cimitero dove Augusto è sepolto: la tomba è letteralmente sommersa di messaggi e ricordini. Da ieri poi, chi al termine del suo viaggio per le vie di Novellara capiterà in via Andrea Costa, potrà pure gustare un gelato al gusto de I Nomadi
(v.a.)

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