Il resto del Carlino Reggio 14 febbraio 2005

NOMADI, 4 ORE DI MUSICA E UNA PICCOLA POLEMICA

Di Elena Becchi


NOVELLARA – Quasi quattro ore di musica non stop per 6mila persone. Ieri al concerto dei Nomadi a Novellara, fra tante emozioni anche un po’ di polemica. La band emiliana ha suonato pezzi vecchi e nuovi, alternando la musica alle parole.
Danilo, il cantante, tra una canzone e l’altra leggeva le lettere e i biglietti che volavano sul palco. Poesie, dediche, pensieri. Solo uno striscione urlava contro i Nomadi: “Nomadi da Costanzo: due corpi estranei”. Una chiara provocazione al gruppo musicale. La risposta di Beppe Carletti, chiara ed applaudita: “Siamo andati da Costanzo, sì. Chi alza questa polemica non sa nulla della storia dei Nomadi. Invito chi ha sollevato lo striscione sul palco, per parlarne”. E’ stata una parentesi fastidiosa nell’atmosfera di festa del pomeriggio musicale. Il pezzo finale, naturalmente “Io vagabondo”. C’erano giovani e meno giovani tra i fans dei Nomadi. Anche famiglie e tanti bambini. Nella zona immediatamente antistante il palco, stanno le persone in carrozzina. Erano tante le bandiere che sventolavano e coloravano il buio della sala. Con il viso del Che Guevara, con i colori della mitica Cuba, con la scritta “Pace”. Ieri mattina, il centro di Novellara era animatissimo dalla folla “nomade”. Tra loro, spicca un personaggio:è Geremia (foto), da trentatré anni vagabondo. “Sono il discepolo di Augusto – afferma – la mia missione aiutare la gente che vive ai margini della società”. E continua: “Lo faceva Augusto, ora lo faccio io”. E’ incredibilmente simile ad Augusto:stessi occhiali, stessi capelli, stessa corporatura. “Non mi sento all’altezza di assomigliargli – dice – ma tutti me lo dicono”. Viene da Napoli Geremia e gira l’Italia. Viene spesso a Novellara, cammina per il paese con il suo zaino e a volte, come in questi due giorni, si associa ad un amico che vende magliette, cappellini, incenso sotto i portici di Novellara.

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