Tratto da Famiglia Cristiana n.10/2005

L’OTTAVO E ULTIMO CD E’ DEDICATO ALL’ARCOBALENO. TESTIMONIAL I NOMADI: IL LORO LEADER BEPPE CARLETTI HA SCRITTO PER NOI



I COLORI DELLA SOLIDARIETA’

Il verde è i colore della natura, della vita stessa. Il giallo del sole, della radiosità, è il colore del risveglio. Il celeste, il colore del cielo, del mare. Il violetto, colore della magia con la quale si può cambiare tutto ciò che è brutale. L’arancio dà un senso di felicità. L’indaco armonizza i colori. Il rosso del cuore e dell’amore.
Guardando l’arcobaleno ho sempre pensato ai suoi colori come ai colori della vita, un pentagramma con sette note essenziali: amore, pace, rispetto, tolleranza, speranza, gioia di vivere e valore delle piccole cose di tutti i giorni. Con queste note si può comporre la musica più bella del mondo, quella della vita. Sono note colorate, non sono nere, il nero è negatività, è non speranza e potrebbe determinare la fine di una composizione armoniosa e vitale. Il battito del cuore è il solo ritmo che l’accompagna e le emozioni sono le legature dello spirito che rendono le melodie davvero straordinarie.
A ogni colore si possono abbinare ritmo diversi e i colori iniziano a mescolarsi e i ritmi a fonderli l’uno con l’altro. Penso alla musica come linguaggio universale, un collante in grado di unire tutti gli uomini. La musica ti fa conoscere luoghi e persone che ti spingono ad allargare il tuo sguardo e a indirizzare i tuoi pensieri anche dove credi che tutto vada bene. E’ il veicolo che ti porta a sperare e a credere che può esistere la pace, la gioia di essere e quindi di dare un senso alla vita. Nell’ultimo mio viaggio di solidarietà ho trovato tutti i colori dell’arcobaleno. Nel Laos, che ha detenuto il triste primato di Paese più bombardato della storia, lì davvero ci sono tutti i colori dell’arcobaleno. La vita però genera la vita e non si arrende alle brutture della storia, alle violenze di un passato che sanguina ancora. Gli occhi dei bambini, che in una terra di mine inesplose continuano ad aprirsi con fiducia a un nuovo giorno, diventano musica per chi è tanto fortunato da incontrarli.
Ed è allora che il viaggiatore occidentale, forse disincantato, forse convinto di aver visto già tutto, riconosce in questa terra e in questi occhi il segno di una speranza che indica la direzione alla vita stessa, e la riempie di significato.

Alla fine è bello ritrovarsi insieme

Ecco quindi che uno dei colori predominanti dell’arcobaleno, il rosso, che per me rappresenta il colore dell’amore e del cuore, mi dà la spinta e la forza di far conoscere, attraverso la musica, realtà che a volte non si conoscono davvero. Con le note e le parole di ogni canzone, l’arcobaleno della vita diventa sempre più grande e abbraccia tutti coloro che vogliono rimanere incantati. E alla fine è bello ritrovarsi insieme e sorridere perché qualcosa è stato fatto.
Ritornare in Cambogia, in Vietnam e nel Laos, rivedere tanti luoghi di sofferenza, di ingiustizia, di sfruttamento, ma anche tanto impegno, non mi ha mai fatto pensare che l’arcobaleno possa essere cancellato: i suoi colori alimentano sempre più nel cuore di ognuno di noi la voglia di fare solidarietà. Mi piace pensare che un giorno i colori che hanno sempre rappresentato i vari popoli si uniscano in un meraviglioso arcobaleno facendo trionfare la pace, perché la vita è un arcobaleno di emozioni.

BEPPE CARLETTI


TUTTI I COMPONENTI DELLA STORICA BAND

Si dice “I Nomadi” e subito si identifica il gruppo storico che da oltre 40 anni occupa un posto d’onore nel nostro firmamento musicale: ma chi sono i Nomadi? Vediamo di conoscerli uno per uno, abbinandoli a uno dei colori dell’arcobaleno.
DANIELE CAMPANI, il batterista. Di primo acchito dà l’idea di essere un tipo tutto d’un pezzo, e infatti, conoscendolo meglio, tale supposizione trova una parziale conferma. Adorato marito e padre, ha un rapporto di dedizione autentica con le cose della vita che reputa, nelle sue priorità, le più importanti. Come la propria terra, la natura. Ma come anche i Nomadi, ai quali è legato intimamente in un rapporto che va oltre la sfera professionale. Riflessivo il suo approccio al mondo circostante: gli risulterebbe difficile limitarsi alla sola conoscenza superficiale. Il suo colore è il celeste.
CICO FALZONE. Chitarrista della band, Cico ha 46 anni ma, dentro, ne dimostra molti di meno: nel suo cuore vive un bambino che grida, felice, la sua creatività. Nato a Porto Empedocle, in Sicilia, è divenuto, a tutti gli effetti, un parmigiano, visto che risiede sul suolo parmense. Sta con i Nomadi dal 1° luglio 1990. Il suo colore è l’arancio.
DANILO SACCO è la voce del gruppo e ha un carattere forte ma con alcuni aspetti piacevolmente deboli. La sua visione della vita, improntata a una continua ricerca spirituale, è in grande sintonia con la filosofia dei Nomadi: il rapporto stretto con la terra di provenienza. Originario di Agliano, Asti, Danilo crede nell’armonia cosmica che porta ogni uomo di buona volontà a ribadire la sua significativa, seppur transitoria, presenza nell’infinita parabola della storia. Il suo colore è il viola.
MASSIMO VECCHI, voce e basso, è il più giovane componente del gruppo. Pazzo per la musica, secondo i compagni, lui le note se le porta dietro da sempre, come un indelebile marchio di fabbrica. I suoi preferiti sono i Counting Crows, gli U2 e i Rolling Stones. E’ con i Nomadi dal gennaio 1998. Il suo colore è il verde.
SERGIO REGGIOLI. Violinista di nascita e percussionista acquisito, si presenta in tutta la sua paciosità, caratteristica che gli conferisce una grande simpatia. Estroverso, è portato a non accettare le convenzioni. Il suo colore è il giallo.
E adesso cosa ne pensano i Nomadi del loro leader BEPPE CARLETTI? “Il suo destino è il nostro: lui è la Band, ed è l’unico fondatore della band ancora in attività. Nato “leone”, ha la forza del re della foresta, ma con i compagni sa dialogare, non impone mai le sue idee senza prima averle discusse con tutti. Il suo colore è l’indaco, che armonizza tutti i colori.

G. Vesigna

indietro