Tsunami 1 anno dopo: Beppe Carletti dei Nomadi va a controllare gli aiuti
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A tredici mesi dal rovinoso tsunami, ad una delegazione dell'ente benefico ECPAT Italia si è unito, nei giorni scorsi, Beppe Carletti dei Nomadi. Il gruppo, costituito da Gabriella Incalza Kaplanova, giornalista e collaboratrice di ECPAT, da Marco Scarpati, presidente di ECPAT Italia, infermieri, un fotografo, un avvocato e da Carletti, si è recato in Indonesia per controllare lo stato di avanzamento dei lavori del costruendo centro medico di Meulaboh. Lo "storico" tastierista dei Nomadi ha voluto vedere di persona l'impiego dei 20.000 euro incassati e devoluti dal gruppo per il concerto tenuto sabato 5 marzo 2005 a Cesena. Per l'occasione i costi dello show furono sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e dalla Cassa di Risparmio di Cesena. Ai gesto dei Nomadi si aggiunsero anche Rock No War, altro partner, e la P. A. Croce Verde di Reggio Emilia. A Meulaboh la delegazione ha constatato che il centro è praticamente pronto; i macchinari medici arriveranno entro poche settimane. “Mi piace andare a controllare quello che finanziamo", ha affermato Carletti, "anche per render conto a chi mi dà una mano e crede nelle nostre iniziative. Devo dire la verità, onestamente non mi aspettavo una cosa così bella, pensavo a una cosa un po’ più spartana. Sono molto contento di aver fatto questa scelta”. E poi: “La gente ha lavorato tanto, non è certo rimasta con le mani in mano. Ho incontrato gente comunque sorridente, che guarda avanti. Quando siamo stati nei campi profughi ho visto la gente che sorrideva; c’erano soltanto 200 bambini su 500 famiglie, il che è assurdo visto che, di solito, da queste parti hanno una media di tre, quattro bambini a famiglia. Questo ci dice cosa è successo e ci fa riflettere”.

(01 feb 2006)

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